In questo post parleremo dei Vigili del Fuoco Discontinui. Capiamo insieme chi sono e quali sono i loro compiti all’interno del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Chi sono e quali sono i compiti dei Vigili del Fuoco Discontinui? Molti nostri lettori, interessati ad entrare nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ci hanno posto questo quesito. Per rispondere e soddisfare la loro curiosità, abbiamo deciso di scrivere questo articolo in cui, in maniera approfondita, vi parleremo dei Vigili del Fuoco Discontinui e del posto che questi occupano nella gerarchia del Corpo dei Vigili del Fuoco.
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INDICE
– Vigili del Fuoco Discontinui: chi sono e quali sono i loro compiti
– Come si diventa Vigili del Fuoco Discontinui
Vigili del Fuoco Discontinui: chi sono e quali sono i loro compiti
In tanti ci avete chiesto come si diventa Vigili del Fuoco Discontinui. Prima però di capire come entrare a far parte dei Vigili del Fuoco Discontinui, capiamo bene chi sono e quali sono i loro compiti all’interno del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
I Vigili del Fuoco Discontinui sono quesi Vigili del Fuoco iscritti negli elenchi del Comando Provinciale a cui loro appartengono, così come i Vigili del Fuoco Volontari. Al contrario di quest’ultimi, però, i Vigili del Fuoco Discontinui vengono richiamati per brevi periodi di 20 giorni al mese (senza superare comunque i 160 giorni all’anno contrattualizzati e dunque gli 8 richiami annui) e la loro presenza serve per colmare le carenze di organico, garantendo l’operatività dei comandi provinciali ed integrando le squadre di intervento, e spesso sono utilizzati per svolgere attività di ordinaria amministrazione all’interno dei comandi. Nei 20 giorni mensili in cui vengono impegnati, i Vigili del Fuoco Discontinui svolgono le stesse identiche mansioni e attività dei Vigili del Fuoco Permanenti. I Vigili del Fuoco Discontinui operano con automezzi ed attrezzature del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Essi ricevono tutto l’equipaggiamento necessario per svolgere i compiti a loro affidati, ovvero divise, anfibi e DPI (dispositivi di protezione individuale); tutto il materiale, però, rimane di proprietà dell’amministrazione che, finito il periodo di richiamo, potrebbe chiederne la restituzione. A differenza dei Vigili del Fuoco Permanenti, infatti, i Vigili del Fuoco Discontinui non hanno un rapporto d’impiego vero e proprio con l’amministrazione, sebbene debbano sottostare ai regolamenti del personale professionista.
I Vigili del Fuoco Discontinui sono distinti in due diverse categorie di appartenenza:
- personale congedato dopo aver prestato il servizio militare di leva in Italia che hanno offerto la propria disponibilità a proseguire il rapporto con il corpo;
- cittadini volontari che hanno seguito un corso specifico, presso i comandi di appartenenza, con esito favorevole (i cosiddetti “Vigili del Fuoco Volontari”).
Come abbiamo appena detto, quando sono in servizio i Vigili del Fuoco Discontinui assumono le medesime qualifiche e responsabilità del personale permanente, ovvero svolgono anche il ruolo di Agenti di Polizia Giudiziaria (se Vigili del Fuoco discontinui) e Ufficiali di Polizia Giudiziaria (se hanno la qualifica di Capisquadra). I Vigili del Fuoco Permanenti raggiungono questa posizione non prima di 15 anni di esperienza, mentre i Vigili del Fuoco Discontinui possono diventare Capisquadra, e dunque Ufficiali di Polizia Giudiziaria, dopo 5 anni, non di esperienza, ma di iscrizione all’elenco del Comando Provinciale.
Come si diventa Vigili del Fuoco Discontinui
Coloro che vogliono diventare Vigili del Fuoco Discontinui, come abbiamo detto in precedenza, devono presentare la domanda presso il Comando Provinciale di residenza, oppure possono rivolgerci al Comando dei Vigili del Fuoco della provincia limitrofa. In allegato alla domanda va posto sempre un documento di identità in corso di validità. Come abbiamo riportato nella Guida Come diventare Volontario dei Vigili del Fuoco, il limite di età per fare domanda é di 37 anni. In seguito alla richiesta di iscrizione agli elenchi dei Volontari/Discontinui, i candidati vengono sottoposti ad alcune visite mediche per attestare la costituzione fisica e l’idoneità di ogni individuo a svolgere le mansioni del Vigile del Fuoco. Nel caso in cui il candidato passi le visite fisiche senza problemi, la sua documentazione viene inviata agli uffici di Roma dove il personale addetto si occupa di redigere il decreto di iscrizione nei quadri volontari del CNVVF. Terminata la trafila burocratica, ogni individuo inserito nelle liste deve frequentare un corso di formazione di 120 ore organizzato dal proprio Comando Provinciale.
Generalmente il corso di formazione viene suddiviso in 2 parti: 60 ore teoriche e 60 ore pratiche. Durante lo svolgimento della fase teorica verranno trattati diversi argomenti come:
- Organizzazione del CNVVF
- Polizia Giudiziaria
- Chimica e Fisica della combustione
- Pianificazione delle emergenze
- Procedure amministrative
- Igiene e sicurezza sul luogo di lavoro (per internderci si parla della ex 626/94 e del testo unico)
- Prevenzione incendi
- Costruzioni, Dissesti statici e materiali da costruzione
- Caricamento, mezzi e attrezzature di soccorso, radio
- DPI
- Cenni di TPSS (primo soccorso)
Per quanto invece riguarda la fase pratica del corso di formazione per Vigili del Fuoco Discontinui, generalmente questa prevede:
- montaggio della scala italiana e della scala a ganci
- scala aerea (autoscala)
- nodi
- stendimento tubazioni/attacco all’incendio
- caricamento/utilizzo delle attrezzature di soccorso/simulazione d’intervento
- autoprotettori
Alla fine del corso di formazione, i corsisti vengono sottoposti ad un esame scritto per valutare le conoscenze che sono state acquisite durante le 60 ore teoriche e ad un esame pratico sulle abilità acquisite nelle 60 ore relative alla parte pratica. Una volta che viene pubblico l’Ordine del Giorno con i nominativi di chi ha superato il corso si è ufficialmente Vigili del Fuoco Discontinui.
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